Witness Image

Bloody batteries

di Luca Catalano Gonzaga

Not so sweet

Ghana - 2022

Land for sugarcane

Malawi - 2022

Our land our nature

Tanzania - 2021

Life in the Boma

Tanzania - 2021

Protein drying

Senegal - 2020

The great fish robbery

Mauritania - 2019

Bloody batteries

Kolwezi, DR Congo - 2019

Una nuova forma di colonialismo è una minaccia per la Repubblica Democratica del Congo (RDC)un paese in cui il governatore della provincia del Katanga ha fatto 14 milioni di ettari di terreni disponibili per gli investitori stranieri. Più della metà del mondo cobalto viene estratto nella regione del Katanga, nel sud-est del paese. Cobalto e altri minerali strategici, come il litio e nichel, sono presenti nella nuova ricaricabile agli ioni di litio che il potere di una nuova generazione di auto elettriche, ma anche smartphone, tablet e computer che usiamo ogni giorno. Il cobalto industria mineraria utilizza macchinari pesanti e, soprattutto, controllate da società straniere. Il recente “blu Cobalto” report dal “Centro di Ricerca sulle Imprese Multinazionali” (SOMO), https://www.somo.nl/cobalt-blues/ descrive in che modo le compagnie minerarie che estraggono cobalto sono coinvolti in land grabbing, la cancellazione dei mezzi di sussistenza delle comunità locali e delle violazioni dei diritti dei lavoratori. Industria, inoltre, causa significativi danni ambientali, tra cui la perdita di biodiversità e la deforestazione, l'inquinamento dell'aria e la contaminazione dell'acqua con tossici e radioattivi di elementi, a scapito della popolazione locale. Uomini, donne, ragazze e circa 40.000 bambini nel sud della regione del Katanga, sono costretti a vivere e lavorare nel cosiddetto “artigianale” miniere pericolosi e insalubri condizioni. Il reportage fotografico è realizzato in Kanina e Kabamba, remote comunità minerarie, alla periferia di Kolwezi, nella ricca provincia del Lualaba, ex Katanga. Qui il modello di lo sfruttamento economico e sociale produce condizioni di disuguaglianza e di sottosviluppo.

Testimonianza di Immagine grazie all' ONG locale, Bon Pasteuraffiliata alla Fondazione Internazionale Buon Pastore ONLUS, per il supporto logistico, senza che questo reportage fotografico non sarebbe stato possibile. (testo a cura di Luca Catalano Gonzaga).

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